lunedì 30 aprile 2012

12 maggio, le associazioni di disabili per una mobilitazione ‘diversa’

"Occorre una mobilitazione di carattere eccezionale, tale da far risaltare un soggetto referente rappresentante dei disabili "

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

Una  mobilitazione nazionale quella che stanno preparando le associazioni di disabili, organizzata dal Coordinamento Nazionale Famiglie di Disabili Gravi e Gravissimi, che si terrà il 12 maggio dalle ore 9.30 con partenza dal Colosseo a Roma. Alle Olimpiadi dei Diritti, uno scambio di torce tra disabili e care-givers, faranno da corteo Associazioni, famiglie e studenti per dimostrare che “La disabilità non è un mondo a parte ma una parte del mondo!” Al termine della breve marcia, alle Terme di Caracalla, si accederà al “Villaggio dei Diritti”, un sit-in allestito per promuovere le attività associative e intrattenere i partecipanti con lezioni dedicate agli studenti sui temi della disabilità, presentazione di libri, giochi per i più piccoli, musica, un angolo dedicato a consulenze professionali specifiche, un’area ristoro e tanto altro fino alle 19.00 circa quando avrà luogo la coreografia finale dedicata ai bambini
“Questa grande mobilitazione, che ci auguriamo abbia molti consensi tra le Associazioni, le Scuole e le famiglie, è stata organizzata non come protesta, ma come un’occasione di incontro per far sentire la nostra voce e sottolineare che i disabili esistono e non solo fanno parte del nostro quotidiano, ma in molti casi sono parte integrante dello sviluppo di questo Paese” sottolinea Maria Simona Bellini del Coordinamento.
“Ci stiamo occupando di tutta l’organizzazione in modo totalmente volontario, e quello che ci rende maggiormente felici è sia l’adesione da ogni parte d’Italia sia l’aiuto in prodotti e servizi che stiamo ottenendo da aziende e professionisti – prosegue -a conferma che l’argomento è molto sentito a tutti i livelli, escluso quello istituzionale”.
I disabili in Italia sono quasi 3 milioni ma nella maggior parte si tratta di anziani non più autosufficienti mentre non si conosce il numero dei disabili gravi e gravissimi, che necessitano di un care-giver 24 ore su 24. Di questi solo 165mila vivono in presidi socio-assistenziali, quindi la restante parte vive in famiglia. Ancora Maria Simona Bellini “Le famiglie sono il vero Welfare di questo Paese e fanno risparmiare allo Stato svariati miliardi di euro, senza che queste possano contare su sostegni adeguati e spesso, in particolar modo in zone depresse, il supporto è del tutto inesistente. Per questo l’evento include le Olimpiadi dei Diritti, una metafora del percorso a ostacoli che chiunque abbia a che fare con la disabilità deve affrontare quotidianamente”.
Ma la Bellini è anche molto preoccupata “Il motivo per cui l’Italia è il Paese del paradosso è proprio questo. Si pretende il rispetto di doveri pesantissimi in questo periodo così difficile, ma si tratta di doveri che per le famiglie che si prendono cura di disabili che necessitano di assistenza totale e continua, sono sacrifici che hanno superato il limite della sopportabilità. Mentre quando si tratta di diritti, che in altri Paesi sono considerati inviolabili, l’Azienda Italia fa orecchie da mercante e costringe cittadini già stremati ad appellarsi ad una Costituzione pesantemente e continuamente mortificata. Cosa c’è di democratico in tutto questo? Dov’è la nostra politica sociale?”.
La giornata del 12 maggio servirà a riunire l’associazionismo e offrire uno spaccato di una condizione umana che ancora oggi è ignorata dai più. Saranno davvero in tanti a partecipare, “Sarà una grande festa organizzata per sfatare l’idea che la disabilità tolga la gioia di vivere e che ogni associazione sia un mondo a parte. Tutti invece vogliamo la stessa cosa: che i diritti vengano, oltre che concessi sulla carta, anche rispettati” conclude Maria Simona.
La versione integrale di questo articolo è disponibile all’indirizzo: www.irispress.it

sabato 28 aprile 2012

È il momento dell'handbike!

È una disciplina di crescente successo, quella praticata sulle ormai note biciclette a tre ruote, come dimostra l'entusiasmo di queste settimane per il Giro d'Italia, e anche iniziative come quella del 29 aprile a Pavia, dove la gara si mescolerà a un importante momento di promozione dello sport praticato da persone con disabilità, per parlare dei preziosi risultati che esso fa ottenere in termini di inclusione e riabilitazione. Alla giornata parteciperà anche il Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio (Bologna)


Sta certamente vivendo un momento di grande popolarità l'handbike, l'ormai celebre bicicletta a tre ruote che si muove grazie ai muscoli delle braccia, come dimostra anche il successo del Terzo Giro d'Italia di questa disciplina, evento del quale anche il nostro sito sta raccontando gli sviluppi in queste settimane.

Un'altra bella iniziativa è prevista poi per domenica 29 aprile con il Secondo Trofeo Città di Pavia - nell'ambito della Giornata promozionale dello sport per le persone disabili da lavoro, organizzata dalle componenti regionale lombarde dell'ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro), dell'INAIL (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) e del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) - con lo svolgimento di una gara nazionale su un circuito cittadino di 4 chilometri, da ripetere dieci volte.

A patrocinare la manifestazione - insieme al Comune di Pavia - vi sarà anche il Centro Protesi INAIL di Vigorso di Budrio (Bologna), che allestirà per l'occasione un proprio gazebo informativo sui prodotti e i servizi offerti e fornirà assistenza tecnica ai settanta concorrenti iscritti alla gara.

«La pratica sportiva - spiega Simona Amadesi, responsabile dell'Area Comunicazione Istituzionale del Centro emiliano - viene ormai considerata non solo come un valido aiuto per il pieno recupero fisico, ma anche come un mezzo per raggiungere l'effettiva integrazione sociale. Proprio per questo motivo, la gara di Pavia sarà integrata da una sessione teorico-pratica, per avvicinare allo sport anche coloro che non hanno mai praticato questa disciplina e che avranno quindi la possibilità di effettuare una prova pratica di handbike». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: s.amadesi@inail.it.
da Superando.it